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REPUBBLICA DEL COSTA RICA

 

Superfice : 51.113 Km2

Abitanti: 4.110.000

Densità: 71 abitanti Km2

Forma di governo: Repubblica presidenziale

Capitale: San Josè ( 922.000 ab.)

Città principali: Puntarenas 50.000 ab. Limòn 45.000 ab.

Gruppi etnici: creoli 87%, meticci 7%, Cinesi 2%, Amerindi 0.5%, altri 3,5%

Paesi confinanti:_ Nicaragua a NORD, Panama SUD

Monti principali: Cerro Chirripó (3820 m)

Fiumi principali: Rio Reventazon (152 Km)

Isole principali: Isla del Coco

Clima: Tropicale

Religioni: Cattolica 88% - Protestanti 15% - Altri e atei 5%

Moneta: Colon costaricense

Prefisso telefonico: 00506

Fuso orario: Sette ore in meno rispetto all'Italia


Sanità

Generalmente buona, sia come prestazioni mediche e ospedaliere, sia come disponibilità di medicinali, benché costosi.
Alcuni casi di febbre "Dengue" sono stati registrati lo scorso anno nelle zone di Puntarenas, Guanacaste e Limon.
Si consiglia l'uso di prodotti repellenti contro le zanzare.
Non esistono particolari difficoltà per i rimpatri di emergenza.
E' tuttavia consigliabile, dati gli elevati costi dei ricoveri ospedalieri e dei rimpatri con aereo ambulanze stipulare apposita assicurazione al momento dell'acquisto del biglietto aereo.
Se vi fate male a Santa Teresa, in alta stagione, c’è un pronto soccorso attivo ma da cui io mi sono tenuto lontano. Per casi più gravi  in sole sei ore vi accompagnano a San Josè, sperate che non vi succeda niente.
Non vi sono vaccinazioni obbligatorie.

Kit di pronto Soccorso

Aspirina o Paracetamolo compr., crema antiustione, occhiali da sole, filtro solare, compresse antidiarrea, compresse per la disinfezione dell'acqua, compresse contro mal d'auto/mal di mare, bustine per soluzioni reidratanti orali, repellenti antizanzare, insetticida, antistaminici per uso locale, cerotti, garze, bende, siringhe monouso, soluzione disinfettante, collirio decongestionante.

Moneta

L'unità monetaria locale è il colon costaricense: 100 colon corrispondono a circa 0.29 euro. E' consigliabile portare con sé dollari USA ( 500 colones 1 dollarro, 1000 colones 2 dollari e così via basta raddoppiare), sia in contanti che in traveller cheques. Le carte di credito più diffuse vengono accettate quasi ovunque.

Lingua

La lingua ufficiale è lo spagnolo. Molto diffuso l'uso della lingua inglese. Nessun problema per il turista italiano: il costaricense capisce l'italiano, così come l'italiano capisce lo spagnolo anche se non lo parla.


Notizie sul Costarica


Il Costa Rica (nome ufficiale República de Costa Rica), stato dell'America centrale, confina a nord con il Nicaragua e a sud-est con Panamá; è bagnato a ovest e a sud-ovest dall'oceano Pacifico, a nord-est dal mar dei Caraibi e comprende le disabitate isole Cocos, situate circa 480 km a sud-ovest della costa, nell'oceano Pacifico. Ha una superficie di 51.060 km² e un’estensione costiera di 1.290 km. La capitale è San José.

Il TERRITORIO

Il territorio è prevalentemente montuoso. Tre catene attraversano longitudinalmente il paese: la cordigliera di Guanacaste, quella Centrale e quella di Talamanca, queste ultime separate dalla Meseta Central, l'altopiano più fertile e popolato del paese. I monti più elevati sono il Chirripó Grande (3.819 m) nella Cordigliera di Talamanca e il vulcano di Irazú (3.432 m), in quella di Guanacaste. Lungo l'uniforme costa caraibica si trovano vaste pianure, mentre lungo la costa pacifica, incisa da baie e insenature, le pianure sono interrotte dai rilievi e hanno un'estensione più limitata. Il fiume principale del paese è il San Juan, che scorre per un buon tratto lungo il confine con il Nicaragua e sfocia nel mar dei Caraibi.

Il clima del Costa Rica è tropicale nelle regioni costiere, dove si registra una media stagionale della temperatura di 31,7 °C, e temperato nell'entroterra dove la media annua è di 16,7 °C. La stagione delle piogge si verifica nel periodo compreso tra aprile e dicembre.

Le foreste, che coprono quasi per un terzo l'intero paese, sono ricche di alberi di balsa ed ebano, mogani e cedri. Si contano inoltre più di 1000 diverse specie di orchidee. La fauna è ricca ed eterogenea, e annovera puma, giaguari, cervi, scimmie e moltissime specie di uccelli.

Il territorio del Costa Rica è tutelato da un vasto programma di conservazione ambientale: il 14,2% (2000) della superficie totale è protetto sotto forma di parchi e riserve naturali, contro il 7% (2000) del Nicaragua e il 6% (2000) dell'Honduras. Il paese possiede diverse riserve e ben diciotto parchi nazionali, due dei quali sono World Heritage Sites, il parco di Guanacaste e il parco Isla del Coco. Il parco nazionale Cahuita, istituito nel 1970, preserva una vasta zona di foresta pluviale a ridosso di un’area costiera, mentre nel parco nazionale Chirripó, Riserva Mondiale della Biosfera nel 1982 e Patrimonio Mondiale nel 1983, e nel parco nazionale La Amistad predominano flora e fauna di alta montagna.

La posizione dello stato, posto tra l’America settentrionale e meridionale, ha fatto sì che la fauna e la flora dei due continenti avessero modo di mescolare le proprie caratteristiche originarie, venendo a costituire l'habitat di una grande varietà di specie autoctone, molte delle quali rare e minacciate d'estinzione.

Il governo ha aderito a trattati internazionali sull’ambiente riguardanti la biodiversità, la desertificazione, le specie in via d'estinzione, l’abolizione della caccia alle balene, la Convenzione sul diritto del mare, l’eliminazione degli scarichi in mare, la protezione dell’ozonosfera, l’abolizione dei test nucleari e la salvaguardia delle zone umide.

La maggior parte dei costaricani discende dai coloni europei, in prevalenza spagnoli. Bianchi e meticci rappresentano il 90% degli abitanti; consistente è la comunità nera di origine giamaicana, mentre davvero esigua è la minoranza india. Circa il 50% della popolazione vive in insediamenti di tipo rurale. Lingua ufficiale è lo spagnolo, sebbene anche l'inglese sia molto diffuso, soprattutto tra le classi colte e presso la minoranza giamaicana; la religione più diffusa è quella cattolica.

La popolazione, nel 2004, ammontava a 3.956.507 abitanti, con una densità media di 78 unità per km². Oltre alla capitale, San José, altri centri di rilievo sono Limón, polo commerciale e importante scalo portuale, Puntarenas e Alajuela.

Il Costa Rica vanta un tasso di alfabetizzazione tra i più elevati del Sudamerica (96,1%). L'istruzione è gratuita e obbligatoria per i ragazzi dai 6 ai 13 anni di età. L'università principale ha sede a San José.

L'unità monetaria è il colón, suddiviso in 100 centimos, emesso dal Banco Central, fondato nel 1950 ma il dollaro circola liberamente ed è accettato dappertutto, soprattutto nelle zone turistiche. Nel 1963, il paese è entrato a far parte del Mercato comune centroamericano. I principali prodotti esportati comprendono caffé, banane, tessili e zucchero.

Piuttosto efficiente è la rete stradale che si estende per 35.881 km, di cui però solo il 22% è asfaltato, preparatevi a mangiare polvere e a svuotarvi occhi e polmoni se andate in Costarica nella stagione secca;l'arteria principale è costituita dall'autostrada Panamericana. La rete ferroviaria di circa 424 km collega San José con entrambe le coste. L'aeroporto di Juan Santamaría è situato nei pressi della capitale.

In base alla Costituzione promulgata nel 1949, il Costa Rica è una Repubblica presidenziale. Il potere esecutivo è esercitato dal presidente – eletto a suffragio universale – e dai ministri da lui nominati.

BREVE STORIA

 A differenza delle grandi civiltà dell'America precolombiana, la popolazione del Costa Rica non era numerosa né aveva sviluppato delle strutture sociali complesse; riuscì comunque a opporre una strenua resistenza ai conquistatori provenienti dalla Spagna.

Nel 1502 Cristoforo Colombo raggiunse la regione e la denominò "costa ricca". La conquista spagnola ebbe luogo solo in un secondo tempo rispetto agli altri stati dell'America centrale; il primo a colonizzare il paese fu Juan de Cavallón (1561), seguito da Vásquez de Coronado che, tra il 1562 e il 1565, vi stabilì l'insediamento di Cartago, capitale fino al 1823. Integrata nel viceregno della Nuova Spagna, dal 1569 divenne una provincia della capitania generale del Guatemala. La distanza dalle maggiori città dell'impero coloniale e la scarsità di risorse consentirono al Costa Rica di sviluppare una maggiore autonomia rispetto alle altre province dell'America centrale. Solo alla fine del XVIII secolo, quando il paese avviò una fiorente attività di coltura ed esportazione del tabacco, la colonia interessò le autorità spagnole.

La crescita economica, nel corso del XIX secolo, favorì la nascita di una leadership culturale e politica tra le più consapevoli dell'America centrale, che condusse nel 1821 all'indipendenza del Costa Rica, divenuto dal 1824 al 1838 parte delle Province Unite dell'America centrale. Durante il governo conservatore di J. Rafael Mora (1849-1859), il paese rappresentò il punto di riferimento per gli stati dell'America centrale nell'opposizione all'avventuriero americano William Walker, che si era impossessato del Nicaragua (1855).

Dopo che Mora fu spodestato da un colpo di stato nel 1859, seguì un governo di orientamento liberale, guidato da Tomás Guardia (1870-1882), il quale aprì il paese agli investimenti stranieri, rilasciando la concessione per la coltura delle banane all'uomo di affari americano Minor Keith, tra i fondatori della United Fruit Company. La multinazionale sviluppò le colture negli altipiani e costruì una rete ferroviaria destinata al trasporto di banane, rendendo però il paese sempre più dipendente dai mercati e dai capitali stranieri.

Dalla fine del XIX secolo, pur conoscendo periodi di relativo disordine, il Costa Rica si avviò verso una progressiva stabilità basata sulla scelta di incrementare l'istruzione e la crescita economica, piuttosto che la potenza militare.

La crescente consapevolezza delle classi medie, che si opponevano all'élite dei latifondisti delle piantagioni di caffè, favorì la nascita di moderni partiti politici. Il Partito repubblicano nazionale vinse le elezioni nel 1936 e nel 1940. Nel 1948 si impose invece il Partito di liberazione nazionale (guidato da José Figueres Ferrer) che divenne la formazione dominante nel paese fino al 1978, quando Rodrigo Carazo, alla testa di una coalizione di centro-destra, vinse le elezioni. Dal 1982 il PLN tornò al potere, con Monge Alvarez come presidente, al quale succedette Oscar Arias Sánchez, sempre del PLN, nel 1986. Alla fine degli anni Ottanta, Arias, promotore di un piano per ristabilire la pace in Centro America, ottenne il premio Nobel per la pace.

Dopo una parentesi di governo del Partito di unità cristiano-sociale (PUSC), nel febbraio del 1994 il PLN tornò alla guida del paese con José María Figueres Olsen, che nel corso del suo mandato si trovò ad affrontare, senza peraltro riuscire a risolverli, i gravi problemi di carattere economico, dovuti principalmente al forte deficit fiscale del paese (in quegli anni il più elevato del Sud America).

Il PUSC riconquistò la presidenza del paese nel 1998 con Miguel Angel Rodríguez Echeverría. Il suo programma di privatizzazioni, mirato a porre freno al debito pubblico e all’inflazione, trovò una forte opposizione nella società costaricana, che nel 2000 riuscì a bloccare la dismissione dell’Istituto dell’elettricità, già votata dal Parlamento. Le elezioni presidenziali svoltesi agli inizi del 2002, che vedevano il PLN nettamente favorito nei sondaggi, si conclusero invece con la vittoria del candidato del PUSC Abel Pacheco de la Espriella, un popolare conduttore televisivo. Ecco perché adesso il Costarica è uno spettacolo.

FONTE: enciclopedia Encarta

QUANDO ANDARE PER SURFARE

Pur ammettendo che non esistono più le mezze stagioni e che marzo è pazzerello e aprile dolce dormire. Ci sono dei periodi dell’anno in cui, per un surfero con almeno 15 giorni liberi, conviene recarsi in Costarica con una possibilità di trovare le onde ed un tempo paradisiaco:

Dicembre e Gennaio sono i mesi da me consigliati. Cielo azzurro e temperature estive ma non torride insieme a onde di qualità caratterizzano la condizione normale della Costarica, in particolare Santa Teresa presenta una percentuale di ondosità surfabile del 100%, il metro - metro e mezzo non manca mai e la qualità dell’onda: world class. L’unico inconveniente la polvere per le strade che anche se vai in giro a piedi ti entra in ogni orifizio (anche in quello che sta dentro le mutande) e che ti da il look da eterno vecchio perchè i capelli ti diventano bianchi matusa. Quando la stagione secca si stabilizza viene buttata per strada la melassa che attenua l’effetto malefico del polverone e dona alle strade un simpatico odore dolciastro.

Febbraio, Marzo e Aprile la stagione secca è al suo apice, tutto come prima solo che il calore diventa insopportabile nelle ore calde della giornata e anche di notte non scherza.

Da Maggio a Novembre

Ricomincia la stagione delle piogge che però non sono così tremende, qualche brutto temporale si alterna a belle giornate, non è il periodo migliore per andare, le onde sono spesso rovinate dal vento di mare, severamente consigliato il fuoristrada per circolare. In questa stagione fanno eccezione i mesi di Luglio e Agosto che vengono denominati dai ticos “veranillo” e cioè estaterella. Il tempo è meno piovoso (piove solo la notte lasciando al giorno un cielo terso e luminoso), la temperatura è gradevole, le mareggiate consistenti.

Da evitare Settembre e Ottobre, questa è la vera wet season. Piove a dirotto che Dio la manda ( Poiché qui non hanno conosciuto la dominazione di Bernacca e Giuliacci ci pensa Dio direttamente). Ci sono dei periodi che il cielo scarica acqua per più di 15 giorni consecutivamente, giorno e notte, allora non si può fare niente, solo aspettare chiusi in casa, non funzione nemmeno la televisione e la radio, la pioggia porta via tutto e guasta ogni singolo impianto di trasmissione. Una gran rottura di c… Se ne vanno via tutti, almeno chi può, a Santa Teresa anche i negozi, i bar, le scuole, insomma tutto è chiuso, se ne riparla a novembre.

APPUNTI DI VIAGGIO:

COME ARRIVARE

Considerando che il surfista medio non ha la vocazione per la navigazione, (non perché non ci piacerebbe ma perché per qualche sconosciuta disfunzione mentale non siamo in grado di fare i nodi. Se non fosse stato per quel genio di cui io purtroppo non conosco il nome, il quale impietositosi, abbia inventato il velcro ancora oggi andremmo in giro con le tavole senza leash e le scarpe sciolte tanto siamo impediti nell’esecuzione della difficile arte della nodo) ci dobbiamo recare in Costarica  con l’aereo.  Ecco i miei consigli, poi fate voi: prendete il volo ROMA – LONDRA – MIAMI – SAN JOSE’ A/R  della British airways/ American Airlines. ATTENZIONE!!! Se fate il biglietto con la British costa circa €720,00, ma se lo fate con la compagnia americana costa solo €588,00 ed è lo stesso volo. La parte più lunga del viaggio la fate con la compagnia Britannica che offre un servizio a bordo di prima classe e comunque infinitamente superiore a quello dell’American airlines. All’andata io ho fatto una sosta di un giorno a Miami, ma occhio, se non vi ospita nessuno come invece è capitato a me, informatevi del nome e dell’indirizzo di un hotel di Miami è dichiarate alla dogana che andate a dormire lì, altrimenti vi bloccano in aeroporto a state un giorno ad aspettare il vostro volo, sai che palle!

Una volta a San Josè non perdetevi d’animo anche se il vostro viaggio è ancora lungo, da poco tempo c’è un bus che fa la linea diretta dall’aeroporto a Santa Teresa – Mal Paìs (traghetto compreso), prendete quello perché se spezzettate il trasferimento interno, se siete fortunati, arrivate dopo 20 ore.

A santa Teresa fermatevi all’inizio del Paese e telefonate a Ugo, vi conviene contattarlo prima dall’Italia al N°005066400675  e-mail Hugostressurf@hotmail.com e se non trovate posto da lui vi aiuterà a capitarne uno a poco prezzo, o a prezzi alti se siete ricconi. Portatevi le tavole vostre perché sull’aereo non si paga sovrapprezzo, le imbarcate a Roma e le ritrovate in pseudo buone condizioni a San Josè. Nel caso di rotture Denga surfboard ve le ripara in un fiat. Se volete andare per le vacanze di  natale prenotate molto prima perchè i locals si sono affittati di già pure i posti in spiaggia.

 

 

 


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